Per gli imballaggi in carta e cartone il futuro, in Italia, è sempre più circolare. Grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sono 128 i milioni di euro stanziati per rimodernare le infrastrutture e incrementare la capacità di trattamento dei rifiuti cellulosici in Italia.

Sommati agli investimenti previsti dalla filiera, le risorse finanziarie a disposizione di un settore strategico per la transizione ecologica italiana ed europea come quello cartario superano i 466 milioni di euro.

Gli investimenti andranno a colmare il gap di raccolta differenziata e di riciclo tra Nord e Sud Italia, destinando oltre il 60% dei fondi allo sviluppo dell’impiantistica in Meridione. Un’azione mirata che equipaggerà anche quelle aree del Paese dove i tassi di raccolta differenziata sono bassi.

Una spinta alla filiera del riciclo di carta e cartone

Secondo uno studio realizzato da Nomisma e promosso da Comieco - Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici – e dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, grazie ai fondi del PNRR si stima un incremento complessivo della capacità di trattamento della filiera di oltre 700.000 tonnellate, che sommato all’aumento della capacità produttiva delle cartiere consentirà di migliorare la qualità della carta recuperata e di gestire maggiori volumi di raccolta differenziata.

Oltre ai vantaggi ambientali che derivano dal riciclo degli imballaggi cellulosici, si registrano benefici nell’occupazione: tra il 2013 e 2021 i posti di lavoro delle cartiere e degli impianti di trattamento dei rifiuti cartacei sono aumentati del 2,5% all’anno e con la spinta del PNRR il tasso potrebbe toccare il 3,5% entro 2026. La capacità di investimento delle imprese coinvolte aumenterà, in media, del 21% all’anno per i prossimi dieci anni, mentre al Sud potrà raggiungere il 34%.

I numeri di Comieco

L’attenzione del PNRR per il settore di carta e cartone è un segnale positivo che alza ulteriormente l’asticella delle ambizioni. Procedendo in questa direzione, l’Italia potrebbe superare in anticipo l’obiettivo europeo dell’85% di tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato al 2030. Intanto già ora si registrano risultati positivi: secondo l’ultimo rapporto annuale di Comieco, nel 2022 sono stati raccolti oltre 3,6 milioni di tonnellate di materiali cellulosici (+0,6% sul 2021) e con un tasso di riciclo che si è attestato all’81,2% superando il target UE del 2025.

Complessivamente, Comieco ha gestito l’avvio a riciclo di circa 2 milioni di tonnellate di rifiuti cellulosici, pari a circa il 55% della raccolta differenziata comunale complessiva di carta e cartone, erogando corrispettivi economici per oltre 183 milioni di euro ai Comuni convenzionati.

L’abitudine di fare la raccolta differenziata si conferma consolidata per i cittadini italiani, con comportamenti differenti nelle tre macroaree del Paese: al Nord e al Centro le performance presentano segnali di crescita positivi, mentre al Sud - nonostante si registri un incremento della raccolta di quasi 8000 tonnellate – si stima che il 50% delle 800.000 tonnellate di carta e cartone ancora intercettabili su scala nazionale finisca nell’indifferenziato.

Secondo il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti, anche la qualità di quanto raccolto dovrà essere migliorata, soprattutto nel Centro-Sud. “Lavoriamo per individuare le realtà che necessitano di supporto operativo e informativo – spiega Montalbetti – In circa 1 caso su 4 la raccolta proveniente dai circuiti delle famiglie non rispetta le specifiche di prima fascia e questa incidenza supera il 50% al Sud”.

 

Immagine: Jon Moore, Unsplash

 

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