A partire dal 1° gennaio 2024, il Ministero della Transizione Ecologica e della Coesione dei Territori francese ha potenziato gli investimenti per la riparazione dei prodotti tecnologici e dei capi d’abbigliamento nell’ambito della Legge anti-spreco per l’Economia circolare emanata nel 2020.

La politica del bonus riparazioni è stata pensata per indirizzare le scelte dei consumatori verso pratiche maggiormente circolari, ma ha avuto risultati inferiori alle attese per molteplici ragioni. A sostenerlo è un monitoraggio compiuto dall’Associazione nazionale in difesa di utenti e consumatori (CLCV) fra il 15 dicembre 2022 e il 4 dicembre 2023.

Da una parte si è assistito a un rialzo del costo medio di riparazione compreso fra il 10% e il 15%, dall’altra il numero dei punti di riparazione si è rivelato insufficiente per far fronte all’aumento della domanda creata dai sostegni di Parigi. Inoltre, nonostante l’incidenza del bonus sul conto finale sia mediamente del 17%, la percentuale resta estremamente variabile a seconda del tipo di prodotto. Un’altra criticità è rappresentata dalla disomogeneità territoriale dei punti di riparazione: la capitale, le regioni del Nord e le Bocche del Rodano risultano in fondo alla graduatoria della densità dei punti di riparazione per abitante.

I nuovi bonus riparazioni per prodotti elettrici ed elettronici

Dopo un anno di rodaggio, a partire dal 1° gennaio 2024, il Ministero della Transizione Ecologica transalpino ha raddoppiato il bonus per lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici, aspirapolvere e televisori (con un range compreso fra i 40 e i 60 euro) e lo ha aumentato di 5 euro per molti altri prodotti. Beni che fino allo scorso anno non erano soggetti al bonus, come climatizzatori portatili, umidificatori, rasoi elettrici, piastre per capelli, trapani, telefoni fissi, stampanti e monitor, sono ora eleggibili. La lista dei prodotti soggetti al bonus conta attualmente 73 articoli.

Un’altra importante novità riguarda l’estensione del bonus alle rotture accidentali: lo si potrà chiedere, per esempio, in caso di rottura dello schermo dello smartphone o della maniglia della lavatrice. Inoltre, chi si rivolge a riparatori che utilizzano pezzi provenienti dall’economia circolare, per esempio componenti ricondizionati, beneficerà di un bonus maggiorato del 20%. Dal canto loro, i riparatori riceveranno il rimborso entro 15 giorni, indipendentemente dal pagamento del cliente.

Un ciclo di vita più lungo per i capi d’abbigliamento

Il Governo francese sta contemporaneamente incentivando anche l’allungamento del ciclo di vita di capi d’abbigliamento e calzature con quello che nella vulgata è stato ribattezzato “bonus rammendo”.  

Per chi si rivolge a una figura professionale per la riparazione di buchi e strappi nei pantaloni è previsto un rimborso di 7 euro, mentre per chi decide di rifoderare la propria giacca il bonus copre dai 10 ai 25 euro di spesa. Gli orli e le operazioni di cucitura beneficiano di un sostegno fra i 6 e gli 8 euro, mentre la sostituzione della zip va dagli 8 ai 15 euro. Il bonus copre anche parte delle spese che si possono sostenere dai calzolai: 18 euro per la risuolatura in gomma e 25 euro per quella in cuoio, 7 euro per cambiare i tacchi, 8 euro per le operazioni di incollatura, fra i 10 e i 14 euro per la sostituzione della zip. 

Re_fashion è l’organismo che facilita l’incontro fra i consumatori e i riparatori fornendo ai primi tutte le informazioni necessarie per riparare, riutilizzare e riciclare gli indumenti, e ai secondi tutto quanto concerne il quadro normativo e gli studi, le statistiche e i documenti legati all’innovazione e a una concezione circolare dell’industria tessile e calzaturiera.

L’obbligo di ritiro gratuito per i rifiuti edili

Coerentemente con l’ambizioso piano di sostegno alla ristrutturazione edilizia France Rénov’, a partire da quest’anno il Governo francese ha introdotto l’obbligo di ritiro gratuito dei rifiuti edili per privati e artigiani da parte dei distributori. Tutti i distributori di prodotti e materiali da costruzione di grandi dimensioni (con imprese che superano i 4.000 mq) sono tenuti a ritirare gratuitamente tutti i rifiuti prodotti da artigiani e privati nel corso delle attività di costruzione o ristrutturazione edilizia.

La finalità è favorire la differenziazione e, di conseguenza, anche la circolarità del settore edilizio grazie alla raccolta di materiali di costruzione comprensivi di metallici, legno e plastica. Ecomaison, Ecominéro, Valdelia e Valobat sono i quattro eco-organismi che si occupano della gestione dei rifiuti edilizi e hanno creato la piattaforma OCA Bâtiment per fornire a privati e imprese tutte le informazioni necessarie per il riciclo dei residui delle attività edilizie.

 

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Immagine: Pr Media, Unsplash

 

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