Prevedere eventi estremi, pianificare la transizione energetica, gestire infrastrutture e città, accelerare la ricerca per il clima e la biodiversità. Difficile elencare tutte le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale (Materia Rinnovabile ha dedicato al tema un intero numero del magazine, AI & TECH). Per quanto riguarda il monitoraggio della diversità biologica, ad esempio, è possibile utilizzare gli algoritmi di machine learning per analizzare vasti set di dati relativi all'habitat delle api, ai loro comportamenti, alle malattie e alle minacce ambientali.

In Italia questa soluzione è stata adottata per la prima volta da Apicoltura Urbana, società che ha introdotto l’uso di sensori per la salvaguardia degli impollinatori grazie alla sua recente collaborazione con BeeFutures, società norvegese leader nell'innovazione biotecnologica.

L’importanza del monitoraggio delle api e della biodiversità

Come riportato da ISPRA, le api domestiche e selvatiche svolgono un ruolo cruciale nell'impollinazione del 70% delle specie vegetali del pianeta e contribuiscono al 35% della produzione alimentare globale. La scomparsa delle api causerebbe quindi l'estinzione di numerose specie vegetali, mentre il mantenimento della produttività attuale sarebbe possibile solo attraverso l'impollinazione artificiale, con un impatto economico significativo.

Le api sono per questo un vero e proprio bioindicatore da preservare, come spiega Giuseppe Manno, CEO e Founder di Apicoltura Urbana, società che offre il servizio di adozione di alveari Bees as a service (BaaS). “Con questa nuova tecnologia realizziamo un tracciamento reale della biodiversità, con interventi che non sono più basati su modelli ma su dati reali, dalla presenza di fioriture all’impatto di azioni concrete che si possono misurare nel tempo.”

Giuseppe Manno

Come l’intelligenza artificiale può aiutare le api

L'adozione dell'intelligenza artificiale da parte di Apicoltura Urbana consente di esaminare gli impatti di inquinamento e malattie sulle api. “Con l’introduzione di questi algoritmi possiamo rilevare pattern e anomalie importanti che possono essere utilizzati per prendere decisioni informate sulla gestione e la conservazione della biodiversità e consapevoli sulle attività di un’azienda”, dichiara Andrea Grieco, Impact Manager di Apicoltura Urbana. 

Gli algoritmi di machine learning permetteranno di riconoscere le api, il loro movimento e il polline presente nelle loro zampe. La tecnologia è in grado di catalogare il colore del polline, individuare il tipo di pianta e misurare lo stato di salute della biodiversità, identificando in tempo reale situazioni di allarme come gli avvelenamenti nel contesto agricolo e di conseguenza reagire da remoto chiudendo l’accesso all'alveare e preservando la salute della colonia.

Questa tecnologia rappresenta uno strumento innovativo anche per la protezione delle api contro il Varroa, un parassita che fin dagli anni Ottanta compromette la salute di tutte le famiglie di api del globo. Il Varroa è un acaro non autosufficiente che si attacca al corpo delle api per sopravvivere, trasmettendo malattie e causando spesso la morte di intere colonie. L’adozione di questo sistema abbatte naturalmente questo parassita attraverso l'innalzamento della temperatura nell’alveare in modo controllato, rendendo superfluo l'uso di trattamenti chimici.

 

Immagini: Apicoltura Urbana

 

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