È venuto a mancare uno dei padri dell’ambientalismo italiano e una delle menti più brillanti del movimento antinucleare, Massimo Scalia.

Professore universitario, docente del corso di Modelli di Evoluzione nelle Scienze Applicate per Matematica e del corso di Fisica Ambientale per Scienze Ambientali all’Università La Sapienza di Roma, ha saputo fare della raffinata conoscenza scientifica uno strumento di divulgazione e di intervento politico che lo hanno portato fino in Parlamento. Cofondatore di Legambiente e dei Verdi è stato parlamentare alla Camera dal 1987 al 2001. Ha promosso la prima legislazione organica su risparmio energetico e fonti rinnovabili, la legge per il bando dell’amianto e ha presieduto per due legislature la Commissione d’inchiesta sulle ecomafie.

I grandi meriti di Massimo Scalia vanno al di là del valore scientifico perché quello che lo caratterizzava era mettere questo valore al servizio della comunità con un linguaggio semplice e coinvolgente, mix fondamentale nell’attività di divulgazione scientifica.

Guida preziosa e con una visione illuminante ha plasmato le politiche e gli obiettivi del nostro Paese. Il suo impegno nel movimento antinucleare, la leadership nei referendum contro l’energia nucleare e il contributo alla legislazione per fonti rinnovabili rimarranno un’eredità duratura nel cammino verso un futuro più sostenibile

Materia Rinnovabile si unisce, con dolore, al cordoglio del mondo scientifico e ambientalista per questa grave perdita.

 

La foto di Massimo Scalia è presa dalla pagina a lui dedicata dall’Università La Sapienza