Il progetto Natural Recall ha una vocazione internazionale e no profit. Ufficialmente inaugurato nel maggio 2014 nella cornice del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto al Superortopiù di Milano è oggi al suo secondo step. Chiamati a raccolta decine di illustratori, grafici, giornalisti e scrittori, in molti hanno risposto al tema delle “loro affinità elettive con la natura” attraverso la realizzazione di testi e soprattutto di poster in grande formato. Ne sono nati a oggi un libro (Natural Recall The Book), un calendario e una mostra itinerante, ospitata lo scorso dicembre alla Serra dei Giardini a Venezia, ad aprile all’Atelier de gravure Zec di Parigi, con una spiccata vocazione a girare il mondo e trasformarsi in corso d’opera. Nel bellissimo volume, tattile e colorato, e con la mostra dei poster d’autore provenienti da ogni angolo del pianeta, selezionati ed esposti con leggerezza, si intuisce il percorso del progetto: una buona occasione per ammirare e riflettere, attraverso l’illustrazione, il disegno grafico e la lettura d’autore, sulle molteplici possibilità di rappresentazione della natura, oltre lo stile e il gusto, nell’intimità di opere delicate quasi zen. 

Il tema è all’ordine del giorno. Infatti la rappresentazione dell’idea di natura, dei conflitti e della sensibilità a questa connessi, dell’idea di cambiamento, trasformazione e sostenibilità, ha una storia complessa, come se non avesse ancora trovato un modo proprio (o più modi, diversi) di esprimersi appieno, oltre gli stereotipi che ancora la vincolano. Basti pensare solo al “bio”, agli alimenti biologici e all’immagine del loro packaging; oppure ai marchi aziendali, alle immagini in brochures e osservare come si esprimono (per immagini) le culture di settore. Dal vecchio sole sorridente alle sfere-mondi, passando per animali, foglie, alberi, spighe di grano, pale eoliche; mentre il colore verde, anche se ormai esaurito, vive nel background e tinteggia ancora ogni cosa. Il progressivo passaggio da cultura di minoranza a una istituzionale, imprenditoriale e associazionistica, più consapevole anche se guidata da un marketing aggressivo, non ha modificato i termini del problema. Come se l’aggiornamento della cultura d’immagine non fosse ancora al passo con le trasformazioni in atto. È evidente un retaggio di semplici metafore visive che alludono a felicità, spazi aperti, cielo, salute. Di contro, ciò che domina è l’immagine del disastro: montagne di rifiuti, fumi all’orizzonte, nero. Questo vale per molta iconografia, dai disegni alle fotografie. Basta guardare in rete.

Si può iniziare a cambiare, però: questa rivista che avete tra le mani (o che leggete a monitor, su tablet o smartphone) è di fatto un tentativo variopinto di inaugurare un percorso d’immagine per chi immagine ancora non ha, o la sta cercando. Per accumulo, attingendo alle migliori rappresentazioni che la cultura contemporanea ci offre e rimescolando le carte; per passare da settoriale a magazine tout court, ampliando la schiera di potenziali lettori desiderosi di nuovi contenuti. La selezione dei poster contenuti nel volume Natural Recall offre un contributo al tema, aperto e disponibile all’ispirazione.

 

Info

www.naturalrecall.org

 


 

Il progetto Natural Recall nasce per volontà di Gtower e co.me, due studi creativi e di comunicazione italiani che hanno unito le forze per l’occasione in partnership con Smack e Qwerty Studio. Natural Recall – The Book è edito da Qupé editions e stampato su carta Crush; finalista agli European Design Awards 2015 di Istanbul ha ricevuto una nomination al Luxe Pack in Green Awards 2015 di Shangai.

 

Maria Grønlund, Cosmos, Danimarca

“L’anno scorso avevo una passiflora in giardino. Rimasi affascinata dalla forma complessa dei suoi fiori.”

 

Juan Hernaz, L’uomo che piantava gli alberi, Spagna

“L’illustrazione è una sintesi de L’Uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, la consacrazione di un’esistenza dedicata a creare la vita attraverso gli alberi.”

 

Diana Scherer, Nurture Studies, Germania-Paesi Bassi

Nurture Studies è un archivio di fiori che l’autrice ha cresciuto in vaso, poi rimosso. Le sue foto ricordano le enciclopedie botaniche; sono ritratti floreali, tra documento ed emozione.

 

Jean Jullien, Humility, Francia, Inghilterra

“Osservare la natura per disegnarla ispira un senso di umiltà.”

 

Jerry Takigawa, Plant a Kiss. Kiss a Plant, Usa

“C’è un detto: ‘Pianta un bacio’, che significa semplicemente dare un bacio. Ma girando l’ordine delle parole diventa ‘Bacia una pianta’, il significato sottointeso si espande e riesce a esprimere l’amore per una pianta.”

 

Nazario Graziano, Aria/Air, Italia

“La natura è una macchina perfetta, come una fabbrica di aria fresca dove tutto funziona alla perfezione.”

 

Peta Hedemann, Midnight Secret Garden, Australia

“I giardini, grazie agli organismi viventi che li affollano, offrono le atmosfere di pace, tranquillità ed energia più magiche.”

 

Marijke Buurlage, Bliss, Paesi Bassi

“Questo incredibile paesaggio raffigura un uomo che vive in perfetta armonia con le sue piante grasse. Le braccia e le gambe allungate lo fanno quasi assomigliare a una pianta.”