C’è una “via italiana” alla green economy che si sta affermando sui mercati globali. Ecomondo, la manifestazione organizzata da Rimini Fiera e giunta alla sua 19ª edizione, rappresenta un modello capace di far leva sia sulla flessibilità delle Pmi green del Bel Paese sia sulla capacità di intrecciare il momento dei convegni di alto livello tecnico e scientifico con quello commerciale. 

Lo conferma la recente acquisizione da parte di Rimini Fiera di Fimai, la manifestazione fieristica dedicata all’ambiente leader sul mercato sudamericano con circa 500 espositori e 15.000 visitatori professionali. E lo certifica la prossima edizione di Fimai Ecomondo Brasil che si svolgerà a San Paolo dall’11 al 13 novembre 2015. 

In effetti l’operazione messa a segno da Rimini Fiera in partnership con il Gruppo Tecniche Nuove segna un punto di svolta per la green economy italiana. A cominciare dal consolidamento del brand Ecomondo che già oggi è la fiera di riferimento per l’Europa del Sud e il bacino del Mediterraneo dedicata alla sostenibilità ambientale e in particolare alle tecnologie per lo sviluppo sostenibile. Una leadership destinata dunque a estendersi anche all’America Latina. Ma senza dimenticare che si tratta anche di un’ottima occasione per le imprese del settore che intendano avvicinarsi ai mercati del Sudamerica. 

Lo sbarco all’Expo Center Norte di San Paolo, rileva Alessandra Astolfi, project manager di Ecomondo, corona una strategia di internazionalizzazione perseguita con tenacia. Non è un caso, infatti, che a fine maggio del 2015 la stessa Ecomondo abbia organizzato la sezione Waste&Recycling della fiera Indutec di Johannesburg. “L’obiettivo”, dice Astolfi, “era di mettere in contatto un paese ricco di materie prime come il Sudafrica con un modello orientato al recupero e al riuso come quello italiano”. Ma non è tutto. L’appuntamento di Johannesburg, infatti, rientra in un programma internazionale di 53 incontri in 4 continenti allo scopo di favorire il business delle imprese green italiane e la loro espansione all’estero.

 

Alessandra Astolfi

 

Come spiega sempre Astolfi, il road show si è posto un duplice obiettivo. Il primo era di mostrare ai buyer internazionali le caratteristiche distintive del know-how made in Italy nel settore dell’economia circolare. A cominciare dai tradizionali cavalli di battaglia di Ecomondo, e cioè i settori della valorizzazione dei rifiuti, dell’industria bio-based e della chimica verde. Senza sottovalutare la rilevanza del ciclo integrato delle acque, dalle reti fognarie alle tecnologie per ridurre le perdite e aumentare l’efficienza. Lo scopo: favorire la partecipazione dei buyer stessi alla prossima edizione di Ecomondo, la diciannovesima, in programma a Rimini dal 3 al 6 novembre 2015. Un impegno che ha coinvolto anche l’Ice (Istituto per il commercio con l’estero), i ministeri italiani dell’Ambiente e dello Sviluppo economico che, mettendo assieme le loro forze, porteranno a Rimini settanta aziende cinesi. Il secondo obiettivo era creare contatti utili per le aziende che hanno partecipato agli incontri.

“Non dobbiamo però dimenticare”, puntualizza Astolfi, “che la dimensione media delle imprese green italiane è ridotta: il 65% dei player ha meno di 10 dipendenti. E questo limita la possibilità di intercettare le occasioni di business sui mercati internazionali. Ecco perché abbiamo creato una piattaforma informatica in grado di favorire gli incontri mirati con i buyer esteri selezionando con cura gli obiettivi di entrambe le parti.” Risultato: alla scorsa edizione di Ecomondo si sono svolti ben 1.800 appuntamenti one to one. E l’obiettivo del 2015 è di fare meglio e di più. 

Le aspettative per Ecomondo 2015, forte della presenza di 1.200 aziende su 16 padiglioni espositivi, sono alte. E gli organizzatori non nascondono di voler superare il traguardo delle 100.000 presenze raggiunto l’anno scorso. Si tratta infatti di una manifestazione ricca di novità: lo conferma Global Water Expo, la nuova proposta Ecomondo dedicata al ciclo delle acque che va ad allargare la platea delle imprese interessate alla manifestazione. Nel giro di due-tre anni vuole diventare anche in questo segmento la Fiera di riferimento per l’Europa del Sud e il bacino del Mediterraneo. Fra le nuove proposte, collocate nell’ambito de La Città Sostenibile, un focus sul trasporto pubblico locale denominato Ibe Green e un’area sulla Riqualificazione urbana.Global Water Expo va quindi ad aggiungersi alle aree tematiche che da sempre costituiscono il cuore della manifestazione di Rimini: le tre aree Waste (dedicate rispettivamente ai macchinari per il trattamento dei rifiuti, riciclo e servizi, raccolta e trasporto), Reclaim Expo (tecnologie di bonifica e gestione dei siti contaminati) e Air (monitoraggio e trattamento dell’inquinamento dell’aria), cui da qualche anno si è aggiunta l’area dedicata al settore emergente della bioeconomia, ossia BioBased Industry (bioraffinerie integrate).

 

 

Info

www.ecomondo.com

fimai.com.br/en_US/

 


 

Intervista al professor Fabio Fava, a cura di Marco Moro

 

Di cosa si discuterà a Ecomondo

 

Negli ultimi anni la manifestazione di Rimini è riuscita a intercettare e documentare i trend più interessanti e concreti che stanno trasformando il rapporto tra economia, ambiente e società. Dal 2012 alla guida del Comitato scientifico che orienta il programma culturale dell’evento c’è il professor Fabio Fava, docente di biotecnologia industriale e ambientale all’università Alma Mater di Bologna e rappresentante italiano per la bioeconomia presso i comitati di programma Horizon 2020 della Commissione europea. 

A lui chiediamo, innanzitutto, su quali grandi temi il comitato scientifico ha orientato la composizione del programma. 

 

Quali sono le maggiori novità rispetto all’ultima edizione?

Oltre ai tradizionali convegni diretti a presentare e discutere le nuove normative e policy nazionali ed europee nei diversi ambiti della Green e Circular Economy, Ecomondo 2015 ospiterà molti eventi dedicati alla ricerca e all’innovazione negli stessi ambiti, alle start-up e all’internazionalizzazione delle imprese. 

Il tema Waste sarà affrontato da diverse prospettive: dalla classificazione dei rifiuti alla luce delle recenti disposizioni europee alle nuove strategie ministeriali sulla prevenzione dei rifiuti, alla ricerca e innovazione nel campo della valorizzazione dei rifiuti con la presentazione di case studies fra cui quelli relativi al recupero di metalli presenti nei prodotti hi-tech a fine vita e nei Raee. 

Sul tema Aria, vi sarà uno spazio dedicato all’abbattimento delle emissioni odorigene legate agli impianti di trattamento rifiuti e a quelli di trattamenti dei reflui, recentemente oggetto di novità normative specifiche in termini di emissioni in atmosfera. Sul fronte Reclaim Expo, oltre a una prima giornata dedicata a casi di studio di bonifica sostenibile e conversione di siti con operatori nazionali ed europei, sarà organizzata una sessione dedicata alla gestione sostenibile dei sedimenti portuali, un tema che ha connotazioni specifiche nella regione mediterranea e che influenza il funzionamento e lo sviluppo delle strutture portuali. 

L’inquadramento europeo della problematica sarà ulteriormente valorizzato da una sessione speciale del progetto di ricerca FP7 Killspill, dedicato alla prevenzione e al risanamento dei rilasci di petrolio in mare. Sul fronte Water, sarà lanciato uno nuovo spazio espositivo Global Water Expo che porterà a Ecomondo i principali attori dei network internazionali. Come il Water_2020, al fine di dimostrare come l’innovazione ‘ready-to-market’ viene applicata in impianti reali, consentendo di raggiungere ottimi livelli di efficienza energetica, economica ed ambientale. 

Gli innovatori interagiranno con le aziende, che in Italia e all’estero stanno colmando i gap infrastrutturali con interventi da centinaia di milioni di euro. Si parlerà di efficienza energetica con riferimento al water-energy-carbon nexus e all’applicazione delle recenti direttive europee con la presentazione di esperienze nazionali e internazionali, anche nell’ambito di progetti Horizon 2020, che standardizzano metodi e strumenti di certificazione energetica dei depuratori. 

Saranno inoltre presentati i finanziamenti messi a disposizione da Horizon 2020 e la Public Private Partnership (Ppp) Biobased Industry a sostegno dell’innovazione e del rinascimento industriale nell’ambito della green economy. Si parlerà anche di Joint Programming Initiatives (Jpis) e di Smart Specialisation Strategies regionali e di come favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese alle opportunità di cofinanziamento europee. Infine, saranno anche presentate le priorità industriali la cui implementazione è prevista nell’ambito della nuova Key Innovation Community sui Raw Materials, ossia sull’approvvigionamento di materie prime.

 

Ecomondo si è affermato come l’evento di riferimento per l’economia circolare nel nostro paese, il luogo dove questa si rappresenta. All’interno di questa visione si è consolidato negli ultimi anni anche lo spazio per la bioeconomia. Su cosa si focalizzerà il dibattito in merito a questi due grandi ambiti di trasformazione dell’economia?

Alle criticità e opportunità legate alla prospettiva dell’economia circolare e alle strategie per una sua efficace implementazione in Italia è dedicata un’importante iniziativa di Conai (cui si aggiunge il convegno internazionale promosso dal Consiglio Nazionale della Green Economy, dal Comitato Tecnico scientifico di Ecomondo Fiera e dalla rivista “Materia Rinnovabile” sul ruolo dei sistemi collettivi di gestione dei rifiuti nella valorizzazione dei flussi di materia, ndC). 

Di grande rilievo, sul fronte della biobased industry, ci saranno l’evento internazionale co-organizzato da Cluster SPRING con Ocse focalizzato sulle criticità e opportunità delle bioraffinerie multi-prodotto alimentate con rifiuti organici e sottoprodotti. E anche quello dedicato all’uso delle Key Enabling Technologies nell’industria alimentare per aumentarne l’efficienza – e quindi la sostenibilità – e permettere la valorizzazione dei loro sottoprodotti e rifiuti in una prospettiva di economia circolare. 

Sempre il cluster della chimica verde propone l’evento sulla Public Private Partnership Biobased Industry, un’iniziativa europea che sostiene la ricerca e l’innovazione nel settore con 3,7 miliardi di euro nel periodo 2014-2020 e che vedrà la partecipazione delle Regioni italiane, con l’obiettivo di promuovere un allineamento dei finanziamenti alla ricerca e innovazione regionali, nazionali ed europei riducendo la frammentazione e la duplicazione. 

Il tema biowaste sarà anche l’oggetto di un grande evento sulla produzione di biogas da biomasse agricole residuali e rifiuti organici organizzato dal Consorzio nazionale biogas e il Consorzio italiano compostatori.