Entro 60 anni potremmo perdere la totalità delle terre fertili e coltivabili mondiali: i costi economici, per le sole produzioni agricole perdute, si aggirano sui 400 miliardi di euro. Anche la situazione italiana è critica: nell’ultimo quarto di secolo, abbiamo già perso il 28% dei terreni coltivabili.  Il suolo è essenziale per il futuro dell’umanità, per la produzione agricola, per sperare di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera: eppure ancora oggi l’importanza della sua salute è ampiamente sottovalutata.

Per parlare di questo, approfondirne cause, conseguenze e possibili soluzioni, Re Soil presenta il primo rapporto sulla salute del suolo italiano: La salute del suolo italiano al tempo della crisi climatica.

Il Rapporto Re Soil

Esistono diverse pubblicazioni che hanno analizzato singoli fattori di degrado cui è sottoposto il suolo nazionale, ma finora è mancato un rapporto che li riunisse tutti: erosione, desertificazione, dissesto idropedologico, contaminazione, impermeabilizzazione, perdita di sostanza organica. Il report di Re Soil tenta di colmare questa lacuna. La conferenza di presentazione si terrà giovedì 30 novembre dalle 9.30 nel Salone delle Statue di Palazzo Rospigliosi a Roma. Data non casuale, perché è il giorno in cui inizierà la COP28 di Dubai e a ridosso del World Soil Day 2023.

Il Rapporto sulla salute del suolo italiano è un’opera a più mani: a renderla possibile è la collaborazione di rappresentanti del Joint Research Center della Commissione europea, del CREA (Consiglio per la Ricerca e l’Economia Agraria), dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca ambientale), del Ministero dell’Ambiente e dell’Università di Bologna.

Per partecipare alla conferenza è necessario accreditarsi compilando il form online. La partecipazione è valida per il conseguimento dei crediti formativi previsti dall’Ordine dei giornalisti e dall’Ordine degli agronomi e dottori forestali.

 

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La salute del suolo

Il rapporto contiene, oltre ai capitoli di analisi delle diverse forme di degrado, anche una serie di proposte realizzate dalle più importanti società del suolo e realtà accademiche del mondo agricolo (Società Italiana Scienze del Suolo, Società Italiana Chimica Agraria, Società Italiana di Pedologia, Accademia Nazionale di Agricoltura, Scuola Agraria del Parco di Monza). Ma all’interno della pubblicazione vengono anche presentate alcune buone pratiche e casi studio che indicano possibili soluzioni concrete ai problemi illustrati.

Alla presentazione del rapporto, interverranno gli autori che hanno curato le diverse analisi: Luca Montanarella, componente del JRC-CE, vincitore del Glinka World Soil Prize della FAO; Claudio Ciavatta, professore ordinario di Chimica Agraria all’università di Bologna; Giuseppe Corti, direttore Agricoltura e Ambiente del CREA; Michele Munafò, responsabile del Servizio per il Sistema Informativo Nazionale Ambientale dell’ISPRA; Francesca Assennato, responsabile dell’Area monitoraggio e analisi integrata dell’uso del suolo, trasformazioni territoriali e processi di desertificazione dell’ISPRA; Laura D’Aprile, capo del Dipartimento Transizione ecologica e investimenti verdi del Ministero dell’Ambiente. Previsti inoltre gli interventi dei rappresentanti delle diverse società del suolo.

 

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Immagine: Envato